La quotidianità, con la quale siamo chiamati al confronto, ci rende partecipi a regole che avvertiamo non essere sempre affini ai nostri sentimenti o ai percorsi individuali intrapresi. Questo perché il principio espresso, è sovente legato unicamente al rapporto col Caos.
Accostati ad uno spazio che reputiamo affine, cogliamo – seppur inavvertitamente – il ribaltamento delle regole imposteci, giungendo così ad essere i sovrani indiscussi di un luogo senza confini, dominati da un traguardo che potremmo definire Armonia. Essa è realmente tale quando riesce a trasmetterci un benessere, indipendente dalle condizioni del luogo materiale che stiamo occupando o dal valore economico ed estetico dello stesso. Rientriamo cioè in noi, per riuscire a godere a pieno dell’esterno.
Storicamente, l’essere umano, nel passaggio dalla vita di ricerca nomade alla realizzazione di una stabilità stanziale, ha iniziato ad istituire dei luoghi con caratteristiche sociali, atti cioè ad un fine comune e non unicamente realizzati per soddisfare i propri bisogni materiali. Seppur per assurdo, potremmo dire che sono stati proprio questi spazi considerati Sacri – e cioè intesi come separati, in opposizione allo spazio comune invece detto profano, in quanto esterno ad un ambito circoscritto – a favorire l’evoluzione, non solo socio/culturale delle comunità, ma anche artistico/materiale ed il relativo sostentamento e sviluppo.
Nel corso dei secoli, grazie ad un filo postumo ma continuo, le grandi commesse delle classi regnanti e varie scuole religiose/spirituali, hanno dettato i canoni dell’arte e dell’architettura sino al compimento di opere ritenute impossibili dalle sole mani umane. Il fascino ed i sentimenti a tutt’oggi evocati dalla maestria di queste imprese, rimangono pressoché immutati anche in una società ove la tecnologia diviene la dominatrice principale. Se provassimo a descrivere sia le sensazioni sia i luoghi dove questi assumono un carattere ben definito, probabilmente noteremmo che: ne la maestosità, ne la magnificenza dei materiali, ne l’eco ornamentale, e nemmeno la vastità di un paesaggio sconfinato, è ciò che rende davvero unico quel contesto artistico; ma bensì l’appagamento spirituale che ne traiamo nel nostro senso più intimo.
Questa è la caratteristica propria dell’Armonia, che ci eleva a riunirci in uno stato di benessere e consapevolezza superiore, definito con terminologie diverse da svariate scuole, ma che sempre rispecchia la natura di un Macrocosmo calata a compimento del nostro organismo Microcosmico.
Questo è quanto a cui dobbiamo ambire, nella realizzazione di un nostro Spazio. La sacralizzazione – per sua natura autenticamente armonica – dei nostri luoghi finalizzati alla vita, in contrapposizione alle regole sociali che puntano unicamente ad una visione speculativa della materia e delle risorse atte a realizzarla. L’ergonomia umana ed i principi naturali, sono da sempre la materia prima per ogni ispirazione.
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Immagine 1: “Pantheon” pantheon-rome-pantheonrome-57125.jpg, tratta da www.pinterest.com
Immagine 2: “Rosone centrale” Cattedrale di Notre-Dame de Paris, tratta da http://arte-immagine.weebly.com/tf_gotico.html