“La Bellezza è una forma del Genio, anzi, è più alta del Genio perché non necessita di spiegazioni. Essa è uno dei grandi fatti del mondo, come la luce solare, la primavera, il riflesso nell’acqua scura di quella conchiglia d’argento che chiamiamo luna.” (Oscar Wilde)
Il modernismo è stato autore di una marcata frattura tra il gusto e la percezione del creato, ponendo le basi ad una sensibilità orientata solo verso la fruizione del lusso e dello sfarzo.
Storicamente l’ideale di bellezza è stato individuato – come ad esempio per i greci – nello studio e ricerca delle proporzioni, dell’armonia e dell’ordine; attingendo dalla natura per giungere ad applicarne i risultati all’uomo e per l’uomo. La prima funzione del Bello non è l’estetica, ma permettere di cogliere quell’emozione generata dalla comprensione oggettiva dell’armonia.
Il bello è ineffabile, indicibile, appunto perché è al di la della semplice descrivibilità umana.
Per poterne godere a pieno è necessario trasgredire l’ordine razionale, in quanto la bellezza appartiene allo scenario della follia che ci abita. L’ Artista – quale folle autore del bello – non è un mero fotografo dei fatti, ma colui che riesce a rappresentarli oltre i contorni definiti del suo strumento di indagine.
Seguendo questa logica, impopolare, di visione del bello, è necessario tornare a ricercare e contemplare un’opera d’arte – ascoltare una melodia – leggere un libro, una poesia – immergersi in uno spazio sereno – degustare del buon cibo od attorniarsi di persone con le quali poter piacevolmente dialogare; intraprendere cioè, una qualsiasi attività appagante che possa distinguere l’uomo da un indotto strumento mass-mediatico impersonale, a favore di una riappropriazione dei tratti distintivi del carattere verso una più alta concezione di Bellezza.
Lo spazio abitativo deve mostrare questi aspetti; affermare la necessità di immergerci in una realtà appagante, che nulla a che vedere con l’ostentazione o l’investimento economico smodato per poter ricreare tutto ciò che serve in un edificio, ma permettere di vivere tramite suscitate emozioni e naturale armonia. Il godimento dei giusti ambienti all’uomo, per un rifugio personale dell’uomo.
La lente equa è tarata sulla Concordanza, le esigenze della Domus e la vera Bellezza.
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Immagini:
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Fonti / Ispirazione / link Consigliato: Umberto Galimberti – La Bellezza –